Sarno
Il fiume Sarno scorre interamente nella regione Campania per appena 24 km prima di sfociare nel Mar Tirreno (sotto-regione Mediterraneo occidentale). Il bacino del fiume Sarno comprende 42 Comuni, nelle tre Province di Napoli, Salerno ed Avellino, e si estende per circa 500 km2 (Fonte: Piano di Gestione Acque III Ciclo. Relazione generale. Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, 2021). Il territorio è caratterizzato da attività produttive a carattere manifatturiero, in particolare legate alla trasformazione di materie prime del settore agro-alimentare. Nell’area del bacino sono inoltre presenti tre aree per lo sviluppo industriale.
Il monitoraggio del fiume Sarno è stato realizzato dal ponte della via provinciale Schiti a Castellammare di Stabia (NA), punto in cui l’alveo ha una larghezza di 26 m.
Il Sarno è il fiume che ha riscontrato il maggior numero di osservazioni di macro-rifiuti galleggianti, quasi esclusivamente di plastica e con uso indefinito. Nelle diverse stagioni sono stati rilevati numerosi oggetti identificati come imballaggi o teli da plastica industriali, oltre a diversi imballaggi per uso alimentare come pacchetti per patatine, merende e dolciumi, vasetti di yogurt, bottiglie per bevande, e stoviglie monouso. Quasi il 20% del litter osservato è costituito da oggetti di plastica monouso. Inoltre è stata riscontrata la presenza di attrezzi da pesca contenenti plastica in percentuale variabile nelle quattro stagioni, in particolare in primavera è stata individuata una rete per l’allevamento di mitili o ostriche.
Il monitoraggio del fiume Sarno è stato realizzato dal ponte della via provinciale Schiti a Castellammare di Stabia (NA), punto in cui l’alveo ha una larghezza di 26 m.
Il Sarno è il fiume che ha riscontrato il maggior numero di osservazioni di macro-rifiuti galleggianti, quasi esclusivamente di plastica e con uso indefinito. Nelle diverse stagioni sono stati rilevati numerosi oggetti identificati come imballaggi o teli da plastica industriali, oltre a diversi imballaggi per uso alimentare come pacchetti per patatine, merende e dolciumi, vasetti di yogurt, bottiglie per bevande, e stoviglie monouso. Quasi il 20% del litter osservato è costituito da oggetti di plastica monouso. Inoltre è stata riscontrata la presenza di attrezzi da pesca contenenti plastica in percentuale variabile nelle quattro stagioni, in particolare in primavera è stata individuata una rete per l’allevamento di mitili o ostriche.